Questo blog è un'area tematica dell'ufficio stampa junior del progetto Green Jobs Young
Agricoltura sostenibile o ecocompatibile
Agricoltura sostenibile o ecocompatibile
L’agricoltura si può definire sostenibile quando produce
cibo, fibre, piante o prodotti per animali usando tecniche produttive che
proteggono l’ambiente, la salute pubblica, le comunità umane e il benessere
degli animali. Questo tipo di agricoltura produce cibo sano senza compromettere
la possibilità delle future generazioni di fare altrettanto.
Si tutela l’ambiente quando le aziende agricole producono
colture e allevano animali senza ricorrere all’utilizzo di pesticidi chimici
tossici, fertilizzanti sintetici o sementi geneticamente modificate, senza
pratiche che inquinano il suolo, l'acqua e le altre risorse naturali.
Si tutela la salute pubblica, quando la produzione di cibo
non va a discapito del benessere umano, senza il ricorso a pesticidi
pericolosi, che, pur aiutando la crescita di frutta e verdura, garantiscono la
sicurezza dei consumatori, dei lavoratori e delle comunità circostanti. Allo
stesso modo, gli allevatori sostenibili crescono gli animali senza pratiche
pericolose come l'uso di antibiotici non terapeutici o acceleratori di crescita
a base di arsenico. Attraverso un'attenta e responsabile gestione dei rifiuti
animali, gli agricoltori sostenibili, inoltre, proteggono gli esseri umani
dall’esposizione ad agenti patogeni, tossine e altri inquinanti pericolosi.
Si proteggono le comunità umane quando l’agricoltura è
capace di rimanere economicamente sostenibile, fornendo agli agricoltori e alle
persone impiegate in questo settore ad avere un salario giusto e condizioni di
lavoro salubri e dignitose.
Infine, quando gli animali vengono trattati con cura e
rispetto si può parlare di allevamento è sostenibile.
Tra le pratiche di coltivazione più diffuse nell’ambito
dell’agricoltura sostenibile, si evidenziano
·
l’agricoltura biodinamica
·
l’agricoltura biologica
·
la permacultura.
L’agricoltura biodinamica è metodo di produzione basato
sugli insegnamenti di Rudolf Steiner, il fondatore dell’antroposofia (dal greco
significa saggezza umana) che formulò i principi per un’agricoltura capace di
mantenere la fertilità della terra e rendere sane le piante in modo da
resistere alle malattie e ai parassiti, producendo alimenti di alta qualità.
Alla sua base c’è una concezione “olistica”, in cui tutto è connesso e tutti
gli elementi devono essere in equilibrio. L’azienda agricola è considerata in
relazione con l’ambiente circostante, con l’intero pianeta, con il cosmo e le
costellazioni. Come nell’agricoltura biologica, anche in quella biodinamica non
si fa ricorso a prodotti chimici e ogm. Si somministrano in dosi omeopatiche
dei preparati naturali ottenuti da processi fermentativi, decotti e minerali,
sempre tenendo conto delle fasi della luna e del sole; si lavora il terreno
secondo metodi tradizionali con l’obiettivo di rigenerare e rivitalizzare il
suolo.
L’agricoltura biologica si basa su modello di produzione
che evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del
suolo, dell'acqua e dell'aria. Per salvaguardare la fertilità naturale di un
terreno gli agricoltori biologici utilizzano materiale organico e, ricorrendo
ad appropriate tecniche agricole, non lo sfruttano in modo intensivo.
Per quanto riguarda i sistemi di allevamento, si pone la
massima attenzione al benessere degli animali, che si nutrono di erba e
foraggio biologico e non assumono antibiotici, ormoni o altre sostanze che
stimolano artificialmente la crescita e la produzione di latte.
La Permacultura, infine, è un approccio che mira a
integrare i cicli naturali e la vita umana per un ambiente sostenibile ed
equilibrato, progettando insediamenti umani il più possibile somiglianti agli
ecosistemi naturali.
Come negli ecosistemi, anche negli stanziamenti umani
ogni elemento è chiamato a svolgere più di una funzione, mentre quest’ultime
possono essere realizzate in più modi. In un progetto di in permacultura, ogni
cosa deve essere disposta nel modo più conforme ai principi del rispetto della
biodiversità e dell’utilizzo delle energie rinnovabili. La progettazione, le
pratiche agricole, la gestione dell’ambiente, l’economia e le dinamiche sociali
devono puntare a ottenere il massimo beneficio utilizzando al minimo lo spazio
e l’energia in un sistema produttivo che dura nel tempo.
Nessun commento:
Posta un commento