sabato 11 giugno 2016

Una scuola nata per il turismo sostenibile

Il 12 aprile abbiamo avuto il piacere di visitare l’Istituto agrario Cuppari, che fa parte integrante del nostro Istituto. Abbiamo girato l’intera struttura, rendendoci conto che è un vero paradiso per gli appassionati di architettura, presentando molti stili architettonici differenti come:
"Svevo-Medievale dalla famiglia Vinciguerra;
Rinascimentale come i due chiostri;
Contemporaneo per l’adattamento da istituto religioso ad agrario."
La storia del Cuppari inizia nel 1376 come monastero benedettino donato dalla nobile famiglia messinese Vinciguerra. Il lavori di ristrutturazione finiscono nel’400 e successivamente a fine XVI sec. Viene ampliato per accogliere le spoglie di S. Placido. Il monastero è circondato da ampie mura che racchiudono due chiostri; nel chiostro nord vi è conservato un busto di Carlo V per ricordare la sua permanenza nell’istituto. Nel corso del ‘600 il monastero viene abbandonato a causa dei pericoli rappresenti dai pirati. Nel 1800 il monastero viene confiscato dallo stato e dopo una breve parentesi come colonia penale viene acquistato dalla provincia e trasformato in un istituto agrario. Il tragico terremoto del 1908 rese necessario l’abbattimento dei resti del piano superiore dell’edificio, fortunatamente i chiostri rimasero illesi e così sopravvissero anche ai bombardamenti del secondo conflitto mondiale.
Inoltre l’istituto ha una splendida vista sul mare, che unita alla vicinanza con la città,  potrebbe essere sfruttata a livello turistico. Non a caso, di recente, la scuola ha anche vinto un bando, attraverso il progetto Giovani per il Sociale, che permetterà di ristrutturare parte dell’antico edificio per finalità legate al turismo sostenibile.


 Il progetto, a quanto ne sappiamo, prevede la creazione di una struttura per l’ospitalità, collegata alla fruizione dei percorsi trekking e ciclo turistici del territorio. L’istituto si trova infatti in una zona di pregio paesaggistico e naturalistico, lungo la quale convergono molti sentieri.
La presenza della cantina e dell’enoteca provinciale inoltre ha già permesso di innescare processi turistici, sono infatti centinaia i turisti, anche in gruppi organizzati, che ogni anno frequentano il posto per sorseggiare un bicchiere del buonissimo vino doc. faro rosso, l’unica doc del comune di Messina.


FIRMA

Michele Abriano
Francesco Bertè
Rachele Fedele

Giuseppe Micalizzi

Fonti Wikipedia 

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