Oggigiorno uno dei problemi più ricorrenti del nostro pianeta riguarda i rifiuti, il loro impatto e soprattutto il loro corretto smaltimento. Nell’edilizia, per esempio, si producono una grande quantità di rifiuti e l’Italia insieme ad altri quattro stati del UE è tra i principali responsabile per la produzione di milioni di tonnellate di rifiuti edili. Per limitare la progressiva produzione di questi materiali dannosi per l’ambiente e per trasformare i rifiuti da problema a risorsa è nata la bioedilizia.[1]
La bioedilizia nasce in Germania negli anni settanta sotto il nome di Baubiologie[2]; con questo termine si raggruppano tutti i lavori e le tecniche che si occupano della costruzione e decorazione di una casa o edificio limitando gli impatti sull’ambiente.
Tra le tante figure lavorative che si occupano di bioedilizia spicca quella dell’esperto in demolizione per il recupero dei materiali; questo “lavoratore verde” si occupa di gestire razionalmente il patrimonio edilizio, progettando decostruzioni che prevedono la riduzione del impatto ambientale riutilizzando materiali di scarto. Queste materie possono, poi, essere ricollocate sul mercato o smaltite senza inquinare. Per gestire al meglio i materiali di scarto l’esperto di demolizione interagisce con la pubblica amministrazione ed i gestori della borsa dei rifiuti in modo tale da permettere lo scambio di materiale in avanzo tra diverse aziende.
Dopo essere entrati in contatto con la pubblica amministrazione i “rifiuti inerti” dalle imprese demolitrici vengono trasferiti a ditte presso le quali è possibile procedere ad operazioni di recupero e di riciclaggio. [3]
-Terpeni d’arancia, dalle quale è possibile ricavare uno stucco che protegge il legno dalle condizioni atmosferiche e dagli insetti, rilasciando un dolce profumo d’arancia;
-Argilla, utilizzata per equilibrare la temperatura e l’umidità;
-Olio di lino cotto e crudo, servo per ripristinare il colore in determinati strutture come i davanzali, il primo, o le porte, il secondo;
-Idropittura opaca, materiale 100% natura che permette alle pareti di casa di adattarsi al meglio alle condizioni climatiche.[4]
Per poter diventare un esperto in demolizione per il recupero dei materiali occorre un diploma di geometra e una laurea in architettura ambientale. A Messina è possibile frequentare un corso presso l’I.S Minutoli laureandosi in “Ingegneria civile e dei sistemi edilizi” per poi specializzarsi in “Ingegneria edile per il recupero”.
Ufficio Stampa Junior
Michele Abriano
Francesco Bertè
[1] Fonte da biblus.acca.it
[2] Fonte da it.wikipedia.org
[3] Fonte da www.ifolamb.isti.cnr.it
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