sabato 28 gennaio 2017

STANDARD ENERGETICI, SEMPLICI PERCENTUALI O NUOVE opportunità LAVORATIVE?

Al centro dell’attenzione di diverse Nazioni e Continenti c’è “il problema energetico”, ed è un problema da affrontare sia rispetto ai consumi che all’inquinamento. Le indagini fino ad ora eseguite hanno evidenziato che i consumi energetici siano attribuibili al 49% agli edifici,il 43% ai trasporti e solo il 13% all’industrie. Questo fa riflettere su come l’edilizia sia tra le maggiori fonti di consumo di energia e inquinamento prodotte dall’uomo, e di come questo settore sia gestito con procedure ed abitudini sbagliate[1].
Da alcuni anni le pubbliche amministrazioni cercano di incidere su questo fenomeno, per esempio,  nel caso di affitto o acquisto di un immobile serve una certificazione energetica, necessaria per calcolare il consumo energetico per stimare il valore commerciale degli edifici.
 La certificazione energetica è un processo finalizzato a far conoscere al cittadino le caratteristiche energetiche del “sistema edificio-impianto” che sta per acquistare o per affittare.
Attraverso il confronto con le prestazioni energetiche di un edificio efficiente (classi A+,A,B) e grazie alle informazioni riportate sull’attestato di certificazione energetica (ACE), l’utente è in grado di compiere una scelta più consapevole.(2)
Questa certificazione è rilasciata dal “certificatore energetico” che si occupa:
-          recupero dati catastali e il sopralluogo dell’immobile da certificare
-          rilievo degli infissi, analisi dei materiali degli edifici.
-          Un’analisi della tamponatura esterna ed interna dell’involucro edilizio
-          Un’analisi dell’impianto di climatizzazione invernale e dell’impianto di produzione di acqua calda, e valutare contributi di pannelli fotovoltaici.
Come titolo di accesso alla professione occorre un diploma di geometra oppure di perito industriale o agrario, se si vuole proseguire gli studi si può conseguire una laurea in campo architettonico,ingegneristico,scientifico o agrario.
Segnaliamo che esistono degli incentivi per la ristrutturazione degli edifii e la loro qualificazione energetica.  [3]La legge di stabilità 2016(legge n. 208 del 28 dicembre 2015) ha prorogato al 31 dicembre 2016,nella misura del 65%, la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.






                                       


Rachele Fedele
Giuseppe Micalizzi




Recuperare i materiali edili e creare nuova occupazione


Oggigiorno uno dei problemi più ricorrenti del nostro pianeta riguarda i rifiuti, il loro impatto e soprattutto il loro corretto smaltimento. Nell’edilizia, per esempio, si producono una grande quantità di rifiuti e l’Italia insieme ad  altri quattro stati del UE è tra i principali responsabile per la produzione di milioni di tonnellate di rifiuti edili. Per limitare la progressiva produzione di questi materiali dannosi  per l’ambiente  e per trasformare i rifiuti da problema a risorsa è nata la bioedilizia.[1]

La bioedilizia nasce in Germania negli anni settanta sotto il nome di  Baubiologie[2];  con questo termine si raggruppano tutti i lavori e le tecniche che si occupano della costruzione e decorazione di una casa o edificio limitando gli impatti sull’ambiente.
Tra le tante figure lavorative che si occupano di bioedilizia spicca quella dell’esperto in demolizione per il recupero dei materiali; questo “lavoratore verde” si occupa di gestire razionalmente il patrimonio edilizio, progettando decostruzioni che prevedono la riduzione del impatto ambientale riutilizzando materiali di scarto. Queste materie possono, poi, essere ricollocate sul mercato o smaltite senza inquinare. Per gestire al meglio i materiali di scarto l’esperto di demolizione interagisce con la pubblica amministrazione ed i gestori della borsa dei rifiuti in modo tale da permettere lo scambio di materiale in avanzo tra diverse aziende.
Dopo essere entrati in contatto con la pubblica amministrazione i “rifiuti inerti” dalle imprese demolitrici vengono trasferiti a ditte presso le quali è possibile procedere ad operazioni di recupero e di riciclaggio. [3]
Tra i vari materiali riutilizzati ci sono:
-Terpeni d’arancia, dalle quale è possibile ricavare uno stucco che protegge il legno dalle condizioni atmosferiche e dagli insetti, rilasciando un dolce profumo d’arancia;
-Argilla, utilizzata per equilibrare la temperatura e l’umidità;
-Olio di lino cotto e crudo, servo per ripristinare il colore in determinati strutture come i davanzali, il primo, o le porte, il secondo;
-Idropittura opaca, materiale 100% natura che permette alle pareti di casa di adattarsi al meglio alle condizioni climatiche.[4]

Per poter diventare un esperto in demolizione per il recupero dei materiali occorre un diploma di geometra e una laurea in architettura ambientale. A Messina è possibile frequentare un corso presso l’I.S Minutoli laureandosi in “Ingegneria civile e dei sistemi edilizi” per poi specializzarsi in “Ingegneria edile per il recupero”.

Ufficio Stampa Junior
Michele Abriano
Francesco Bertè



[1] Fonte da biblus.acca.it

sabato 21 gennaio 2017

Prof sempre più informati sulla sostenibilità


Durante l’openday del 21 gennaio 2017 abbiamo intervistato alcune persone tra studenti e insegnanti. Il nostro obiettivo era quello di conoscere cosa gli insegnanti pensano della sostenibilità e dei lavori verdi.
Abbiamo rivolto loro due semplici domande “Sai cos'è la sostenibilità? E conosci i lavori verdi?”.


La prima a essere intervistata è stata la professoressa di lettere italiane e latine Concetta Rando che alla domanda di “cosa s’intende per sostenibilità?” ha risposto che per sostenibilità s’intende tutto ciò che ha a che fare con il rispetto dell’ambiente e le norme per la salvaguardia della natura, successivamente gli abbiamo chiesto se conosceva almeno un lavoro verde. La sua risposta è stata l’agronomo.
La seconda intervista si è tenuta contemporaneamente con le professoresse Alessandra Turiano e Rosaria Russo entrambe insegnanti di lettere nella sezione scientifica della scuola, alla prima domanda hanno risposto che la sostenibilità è un sistema che permette di generare energia pulita, senza inquinare, mentre alla seconda domanda hanno risposto citando tutti i lavori che possono essere racchiusi sotto l’agricoltura bio e chiunque produce sistemi a energia pulita come le pale eoliche e i pannelli fotovoltaici.
Successivamente abbiamo parlato con l’insegnate di spagnolo della sezione turistica che ad entrambe le domande ha risposto con un semplice si, indicando come lavoro verde l’agricoltore bio.
Un’altra insegnante che ci ha rilasciato la sua opinione sull’argomento della sostenibilità è stata un’insegnante del turistico che alle nostre domande ha risposto di conoscere l’argomento, che racchiude tutto ciò che ha a che fare con il riciclaggio, la produzione di energia pulita e il riutilizzo di materiale di scarto come materia prima, Secondo la prof proprio questo settore può generare un possibile lavoro verde.
Un altro insegnante ad essere intervistato è stato il professore di matematica e fisica Salvatore D’Arrigo che alla domanda sul significato di sostenibilità ci ha detto che è un comportamento che serve a mantenere l’ambiente in equilibrio, mentre alla seconda domanda ha citato tutte le aziende che producono energia rinnovabile o ne fanno uso mettendo in maggiore attenzione le aziende che fanno uso di biogas per la produzione di energia ed ha concluso l’intervista ponendo l'accento sull'importanza del riciclaggio e di come questo dovrebbe essere fatte da tutti i cittadini perché anche se lo Stato iniziasse ad assumere operatori ecologici per effettuare la raccolta differenziata sarebbe inutile se non si verificasse un cambio di mentalità indirizzato verso comportamenti più ecologici.
L’ultima ad essere intervistata è stata un insegnante di sostegno venuta con uno studente che spera di potersi iscrivere al Quasimodo il prossimo anno ed alle nostre domande ha risposto dicendo che la sostenibilità riguarda tutto ciò che serve a migliorare l’ambiente mentre come lavori verdi ci ha parlato delle professioni legate al riciclaggio e della produzione di energia rinnovabile.
Ci ha fatto piacere sapere che i nostri prof sono informati sul tema e sensibili all’argomento, anche perché siamo ormai sempre più certi che questo settore riguarda non solo un futuro migliore per l’ambiente ma anche e soprattutto il nostro futuro personale e lavorativo.

Per maggiori informazione sulla scuola:

Ufficio stampa Junior :
Michele Abriano
Francesco Bertè
Rachele Fedele
Giuseppe Micalizzi