sabato 17 dicembre 2016

ORTO-GETHER, COLTIVARE CONDIVIDENDO

 Il sogno di creare una grande distribuzione totalmente biologica basata su una rete di persone solidali che condividano esperienze legate alla natura e alla coltivazione naturale e al benessere del consumatore, è stato uno dei temi affrontato durante l’incontro domanda-offerta tenutosi giorno 16 dicembre 2016. Tra i vari partecipanti c’era anche Agostino De Coro dell’Associazione Orto-gether di Messina. L’associazione nasce da un gruppo di amici che ha deciso di imparare a gestire l’orto con metodi indirizzati ad aumentare ed rivalutare la fertilità della terra. L’obiettivo, ci dice Agostino, è quello della formazione e dell’autoformazione non solo in campo agricolo ma anche e soprattutto di rivalutare e promuovere attività sul territorio e favorire la socializzazione tra gli individui.
Una dei metodi a cui si ispira il gruppo è la permacultura una pratica di gestione di eco-sistemi umani e naturali ispirati alla natura. Secondo la permacultura è possibile progettare insediamenti umani sostenibili a basso input energetico ed alta efficienza.
Nel 2016 l’associazione ha vinto il bando creazione giovani, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù e dalla Regione Siciliana. Grazie a questi finanziamenti l’associazione potrà erogare corsi a basso costo rivolti a cittadini interessati a cambiare il loro stile di vita.
Il Sign. De Coro ha invitato i presenti a partecipare a dei corsi che si terranno tra il mese di Gennaio e Febbraio:·        

Introduzione alla Permacultura (13/14 Gennaio)
Tecniche di compostaggio (27/28 Gennaio)
 Permacultura urbana (10/11 Febbraio)

I corsi si svolgeranno nel centro diurno Camelot (ex Mandalari) e saranno condotti da un agricoltore di esperienza internazionale in progetti di Agroecologia.


Per maggiori info Associazione Orto-gether su Facebook


Ufficio Stampa Junior: Michele Abriano, Francesco Bertè, Rachele Fedele, Giuseppe Micalizzi

agricoltura biodinamica


Oggigiorno si sente sempre più parlare di agricoltura biologica, ma da dove nasce questa iniziativa? La risposta è dall’agricoltura bio-dinamica.
Nonostante simili, i due modi di coltivare la terra presentano alcune differenze:
L’agricoltura biologica è un metodo di coltivazione che prevede una certificazione e consiste nel produrre e coltivare senza apporto di concimi chimici e anti parassitari dannosi all’ambiente.
-L’ agricola biodinamica (come quella biologica) considera il suolo come un organismo vivente e cerca di farlo “vivere” in sintonia con l’ambiente in generale. Il terreno viene coltivato con il sistema delle rotazioni, per cui ogni anno si cerca di limitare la coltivazione a un unico tipo di pianta in uno stesso terreno il quale produce l’alimento per il terreno e per le piante coltivate, limitando così al minimo l’utilizzo di prodotti provenienti dall’esterno dell’azienda;
-L’agricoltore biodinamico cerca di utilizzare le forze cosmiche per migliorare la qualità dei propri prodotti, infatti è un agricoltore sa che la luna ha un effetto sulla coltivazione e ne usa i suoi effetti, coltivando, in base ai cicli lunari.
Per essere un agricoltore biodinamico, dunque, bisogna sapere anche osservare con attenzione i giorni in cui c’è una maggiore influenza dei pianeti.
Un’altra differenza importante tra agricoltura biologica e biodinamica è che questa prevede l’utilizzo di alcuni preparati a base minerale, vegetale e animale detti “preparati biodinamici”.
Questi preparati si dividono in due gruppi, i preparati da spruzzo e quelli da cumulo. Il primo è disciolto in acqua e poi distribuito sul terreno o sulla pianta stessa, l’altro viene utilizzato in cumuli di sostanza organica per migliorare la qualità e il livello di umidificazione.
Il sistema di agricoltura biodinamica nasce da un’idea del filosofo Rudolf Steiner che aveva la necessità di trovare una soluzione alle morti delle piante causata dall’utilizzo di prodotti chimici.
L’agricoltura bio-dinamica è molto più complessa di quella bio, ma entrambe possono migliorare la qualità della vita e salvaguardare l’ambiente.
In Sicilia la più importante azienda che si occupa di agricoltura bio-dinamica è la cooperativa Salamita, che abbiamo incontrato durante l’incontro domanda-offerta con gli imprenditori, organizzato dall’Azienda Speciale Servizi alle Imprese della Camera di Commercio di Messina, il 16 dicembre 2016.



Ufficio stampa junior: Michele Abriano, Francesco Bertè, Rachele Fedele, Giuseppe Micalizzi

sabato 3 dicembre 2016

VINI di NATURA

“VIVERA” NELLA NATURA


Durante la gita didattica del  27 ottobre 2016 abbiamo avuto la possibilità di conoscere un’altra cantina della zona Etna, la Cantina Vivera che produce vino con metodo biologico.
Siamo stati accolti da Eugenio Vivera, titolare dell’azienda vinicola. L’azienda è prettamente familiare infatti, le vigne vengono seguite direttamente da loro; Ognuno ha un suo ruolo, Eugenio è il direttore e la sorella si occupa di diffondere i marchi nel mondo, soprattutto in Giappone, in cerca di sponsor. In totale la famiglia Vivera posside in tutta la Sicilia circa 45 ettari di terreno: a corleone 27 ettari, a chiaramonti gulfi 4 ettari ma solo 35 vengono adoperati per i vigneti e i restanti vengono utilizzati per la produzione di alberi di ulivo. Nel 2002 viene acquistata da parte della famiglia vivera una tenuta sull’Etna, vicino alla contrata martinella circondata da vigneti dove è possibile produrre e imbottigliare. L’uva raccolta nei vari territori viene trasportata poi in cantina sull’Etna.  Il signor Vivera ha confessato che il principale pericolo di questo trasporto è il surriscaldamento dell’uva ma grazie alle moderne tecniche fino a questo momento tutta la fase di produzione è stata sempre assicurata con successo.

 Nel 2011 i proprietari hanno notato che il terreno presenta minerali diversi anche a 100 m di distanza per questo motivo nell’etichetta del vino è presente il nome della contrada. L’azienda produce circa 150 mila bottiglie, ma potenzialmente potrebbero riuscire ad arrivare a produrre anche 200-220 mila bottiglie. Si servono di computer per monitorare l’uva in modo tale da sapere anche a distanza di anni l’uva che è stata inserita nelle casse. Il vino è in continua sperimentazione perché cambiando anche una piccola variabile cambia tutto il vino. La cantina è divisa in varie stanze e ogni stanza è dipinta con diversi colori. La stanza gialla è destinata all ‘affinamento in bottiglia del vino. Le bottiglie vengono messe in verticale in modo tale che il tappo si espanda e aderisca alla bottiglia. La stanza è dipinta di giallo poiché essendo interrata cercano di portare il sole all’interno. La sala rossa impedisce l’entrata della luce e indica che il vino è in lavorazione. La sala verde invece viene adoperata per l’imbottigliamento del vino. Quest’azienda si distingue anche per il marchio biologico, ottenuto grazie a una produzione sostenibile e rispettosa dell’ambiente e del territorio.


Per maggiori info: vivera.it

Michele Abriano
Francesco Bertè
Rachele Fedele
Giuseppe Micalizzi

Il "PLANETA" del vino

Il “PLANETA” del VINO

Tra le attività più interessanti che abbiamo fatto come ufficio stampa junior vorremo segnalare la visita didattica alla cantina Planeta, il  27 ottobre 2016.

La gita didattica è stata parte del percorso fatto dai ragazzi coinvolti nel progetto Green Jobs Young, accompagnati anche da noi in qualità di reporter.

L’azienda che si trova in zona Etna, tra i 750 e 1000 metri è stata fondata da Planeta Diego nel 1985. Dopo dieci anni di sperimentazione, con l’uva Chardonnay, l’azienda ha prodotto il suo  primo vino.
Abbiamo parlato con Dario, il sommelier dell’azienda, chiedendo se la pietra lavica era fertile. Dario, visibilmente appassionato, ha risposto che: “Il terreno vulcanico dopo molti anni diventa molto più fertile dell’argilla, ragion per cui è stata scelto proprio questo territorio.”

Dario ci ha fatto anche notare che la cantina è stata costruita per essere in armonia con l’ambiente. L’idea, infatti,  era quella di costruire una cantina invisibile dalle strade per non deturpare il panorama.

Nel territorio dell’azienda sono coltivati diversi tipi di vigne, il Nerello è piantato da est a ovest, il Carricante opposto al Nerello. Il territorio è pericoloso per le vigne, non per il rischio di eruzione, ma per grandine e pioggia; questo può far rialzare il costo del vino. Le vigne si trovano tra l’Etna la valle dell’Alcantara e dietro il mare, queste posizioni, però, favoriscono un miglior assorbimento delle piogge. Venticinque anni fa, la vendemmia terminava a settembre, ciò rendeva il vino di bassa qualità poiché l’uva era arida; da 15 anni per la vendemmia si aspetta ottobre per una migliore maturazione. Abbiamo scoperto anche che non tutti i vini hanno lo stesso tipo di fermentazione, infatti l’Etna rosso DOC fermenta meglio nelle botti d’acciaio e riposa per circa 3 anni, il Nerello dopo la fermentazione necessita di anni di riposo in botti di rovere mentre al Nerello non piace invecchiare nelle botti piccole.
L’azienda ha riutilizzato il Palmento, zona in cui era lavorata l’uva grazie alla forza gravitazionale fino a 200 anni fa, trasformandolo in un negozio. 
La guida Dario il sommelier ha dato alcuni consigli agli studenti, soprattutto di non puntare tutto su un unico territorio. Infatti l’azienda Planeta possiede oltre 300 ettari divisi in tutta la Sicilia: a Noto, a Capo Milazzo, a Melfi e a Vittoria.
Alla domanda “chi prendereste a lavorare per voi?”, il sommelier ha risposto il candidato ideale ha  una buona conoscenza dell’inglese, una passione per la Sicilia, dovrebbe conoscere la nostra terra ed il nostro territorio ma soprattutto essere creativo e in grado di appassionare i visitatori.




Per maggiori info:planeta.it

Michele Abriano
Francesco Bertè
Rachele Fedele 
Giuseppe Micalizzi 

venerdì 17 giugno 2016

Green Economy: intervista a Paolo Costa dell’Agriturismo Pilato – Antillo

Il 10 giugno 2016 in qualità di redattori dell’ufficio stampa junior, abbiamo raccolto la testimonianza di Paolo Costa, titolare dell’Agriturismo Pilato di Antillo (ME) e del B&B sotto i pini di Zafferana Etnea (CT).
Le attività di Paolo rientrano nell’ambito del turismo e dell’agricoltura, per i servizi ricettivi offerti dalle sue attività e per la terra dai lui coltivata.  

Paolo ha avviato le sue attività abbandonando un lavoro precedente, l’agente di commercio, e prendendo le redini dei terreni ereditati da lui e dalla moglie, trasformandoli in un progetto di vita familiare e lavorativa, seguendo finalmente le proprie passioni.

Il B&B sotto i Pini
Vicino al vulcano Etna, si trova un una zona adatta per un soggiorno di vacanze o lavoro, da cui è possibile raggiungere il mare e le spiagge della riviera ionica. Il bed and breakfast a tre stelle, è composto da un ampio salone, terrazze per la prima colazione e un terreno dove poter passeggiare ammirando la presenza del vulcano. Sono disponibili camere, con bagno privato, arredate con mobili antichi, la colazione viene servita nella sala da pranzo, con prodotti tipici di stagione, la maggior parte di produzione locale. L' azienda nasce con lo scopo di recuperare i terreni di famiglia semi-abbandonati dopo anni di tentativi grazie all’incontro con dei produttori bio, ci fu un cambiamento al sistema produttivo che mira direttamente a soddisfare le esigenze dei consumatori. L’ azienda è suddivisa in diverse zone:
°Zafferana
°Antillo-limina
L’Agriturismo Pilato
L’azienda agrituristica è situata nella val d’agrò,in provincia di messina. La località viene attraversata dal torrente agrò ed è condotta rispettando la natura, cercando di mantenere le abitudini tradizionali che da tanti anni hanno caratterizzato l’economia agricola della zona.

Le due attività sono sostenibili perché seguite personalmente da Paolo o da persone di sua fiducia, che, come lui, seguono agricoltura naturale, cioè senza nessun tipo di apporto esterno a quello che già la natura stessa offre. Nelle sue attività viene limitato ogni spreco di risorse come l’acqua , cercando di utilizzare il meno possibile carburanti e ridurre al minimo la concimazione del terreno. Paolo dice che "in più è sostenibile perché cerco di far prevalere quanto possibile il consumo locale dei miei prodotti rispetto ai vari passaggi che invece avvengono con la grande distribuzione".

Paolo Costa, inoltre, è il presidente dell’Associazione Siqillyah , un’associazione culturale che si occupa in un senso molto ampio di promozione della Sicilia e del suo territorio. Insieme agli altri soci svolge delle attività di promozione di tutte quelle che possono essere le attività agricole e appoggiando anche realtà diverse dando il supporto, come fornitore esterno al Consorzio siciliano delle galline felici , sposando i principi di equità sia verso i soci che verso gli acquirenti, sostenibilità e di comune aiuto che partecipi alle loro riunioni.

Abbiamo chiesto a Paolo quali professioni green sono richieste nelle sue attività. Questa la sua risposta:” Sicuramente se si ha la fortuna di poter accedere a formazioni sia generiche che specialistiche si accelerano i tempi di comprensione sia del mondo bio ma in generale del mondo green dando la possibilità di avere degli strumenti per poter anche realizzare innovazioni. Farlo proprio ed esclusivamente sulla propria esperienza diretta fa si che impieghi molto più tempo, andando incontro anche a numerose difficoltà per reperire gli strumenti compatibili che invece con una formazione sono più facilmente disponibili. Inoltre se non si è parte di un gruppo, che magari sostiene e che in qualche maniera può anche suggerire ed aiutare nella crescita, si può andare incontro a maggiori difficoltà e con la possibilità di perdersi d’animo ”.


Gli indirizzi sito web


Autori post:
Michele Abriano
Francesco Bertè
Rachele Fedele

Giuseppe Micalizzi

sabato 11 giugno 2016

Una scuola nata per il turismo sostenibile

Il 12 aprile abbiamo avuto il piacere di visitare l’Istituto agrario Cuppari, che fa parte integrante del nostro Istituto. Abbiamo girato l’intera struttura, rendendoci conto che è un vero paradiso per gli appassionati di architettura, presentando molti stili architettonici differenti come:
"Svevo-Medievale dalla famiglia Vinciguerra;
Rinascimentale come i due chiostri;
Contemporaneo per l’adattamento da istituto religioso ad agrario."
La storia del Cuppari inizia nel 1376 come monastero benedettino donato dalla nobile famiglia messinese Vinciguerra. Il lavori di ristrutturazione finiscono nel’400 e successivamente a fine XVI sec. Viene ampliato per accogliere le spoglie di S. Placido. Il monastero è circondato da ampie mura che racchiudono due chiostri; nel chiostro nord vi è conservato un busto di Carlo V per ricordare la sua permanenza nell’istituto. Nel corso del ‘600 il monastero viene abbandonato a causa dei pericoli rappresenti dai pirati. Nel 1800 il monastero viene confiscato dallo stato e dopo una breve parentesi come colonia penale viene acquistato dalla provincia e trasformato in un istituto agrario. Il tragico terremoto del 1908 rese necessario l’abbattimento dei resti del piano superiore dell’edificio, fortunatamente i chiostri rimasero illesi e così sopravvissero anche ai bombardamenti del secondo conflitto mondiale.
Inoltre l’istituto ha una splendida vista sul mare, che unita alla vicinanza con la città,  potrebbe essere sfruttata a livello turistico. Non a caso, di recente, la scuola ha anche vinto un bando, attraverso il progetto Giovani per il Sociale, che permetterà di ristrutturare parte dell’antico edificio per finalità legate al turismo sostenibile.


 Il progetto, a quanto ne sappiamo, prevede la creazione di una struttura per l’ospitalità, collegata alla fruizione dei percorsi trekking e ciclo turistici del territorio. L’istituto si trova infatti in una zona di pregio paesaggistico e naturalistico, lungo la quale convergono molti sentieri.
La presenza della cantina e dell’enoteca provinciale inoltre ha già permesso di innescare processi turistici, sono infatti centinaia i turisti, anche in gruppi organizzati, che ogni anno frequentano il posto per sorseggiare un bicchiere del buonissimo vino doc. faro rosso, l’unica doc del comune di Messina.


FIRMA

Michele Abriano
Francesco Bertè
Rachele Fedele

Giuseppe Micalizzi

Fonti Wikipedia 

giovedì 14 aprile 2016

Impresa che fa scuola



Giorno 11 Aprile 2016, abbiamo incontrato le imprese sostenibili, durante un incontro organizzato nell’ambito del progetto Green Jobs Young. Lo scopo dell’incontro è stato quello di confrontarci con imprenditori di aziende Siciliane che lavorano nel campo della sostenibilità.  Sono venuti a trovarci diversi imprenditori e vogliamo descrivervi cosa ci hanno raccontato.
Carla La Placa dell’Agriturismo San Giovannello, in provincia di Enna, produce cereali antichi. Nel 2006 conosce la stazione consortile sperimentale di granicoltura e capisce che i cereali moderni possono causare malattie di intolleranza mentre i semi antichi no. Carla è anche una seed saver e quindi ha parlato lungamente di salvare e conservare i semi del territorio per garantire il cibo nel futuro.
Federico Russo un designer sostenibile che per le sue creazioni utilizza materiali di scarto. Dalla plastica è riuscito a creare una lampada a ricarica solare, dalla gomma panchine e poltrone, dai metalli una lampada con grattugia, dal legno porta matite e contenitori e dalla carta un diffusore acustico.
Giancarlo Paparoni è proprietario dell’Agriturismo Paparoni a Capo D’orlando.  L’Agriturismo è specializzato in agrumi e da quest’anno è alimentato da pannelli fotovoltaici ed è frequentato per il 90% da stranieri che amano la Sicilia. Inizia a coinvolgere i giovani e a collaborare con altre aziende, come ad esempio aziende apicoltrici per utilizzare il miele come dolcificante per la marmellata.
 Giovanni Milazzo fondatore dell’ azienda kanesis,che utilizza scarti bio-plastiche. Attraverso la canapa industriale riesce a creare dei filamenti plastici più resistenti e più leggeri rispetto a filamenti di altri materiali e con un costo molto inferiore.
 Natale Torre, proprietario dei Vivai Torre  di Milazzo, condotti con il regime biologico. Il Signor Torre, esperto di piante tropicali e sub tropicali ha parlato della potenzialità della Sicilia, che per posizione e clima si configura come un luogo dove possono crescere specie differenti, aumentando la biodiversità e creando economia sostenibile.
Marco Fiorino fondatore di Bioday Messina,che si occupa di distribuire prodotti compostabili come i pannolini, che sono dannosi per i bambini poiché contengono plastica. In più il bioplastica day tour fa tappe in tutt’Italia anche in Sicilia per far crescere le conoscenze sulle bioplastiche.
 Lucia Vento è proprietaria di Opuntia Concept Store,  un piccolo emporio in cui trovare oggetti d'arte, artigianato, prodotti eno-gastonomici di eccellenza, profumi, colori e sapori della Sicilia.
Vincenzo Scaffiti, fondatore di Gigliopoli, una realtà didattica nata su un fondo agricolo di 23 ettari di terreno dove ci sono orti, vigneti, frutteti, giardini e dove i bambini vengono stimolati alla libertà democratica.  Vincenzo dice che gli insegnanti dovrebbero aiutare a migliorare il talento degli studenti spingendoli “ ad essere partecipi del loro destino”.
Ci piace concludere con questa frase il nostro articolo perché crediamo anche noi che è fondamentale essere protagonisti del proprio futuro.

giovedì 31 marzo 2016

INCONTRO FORMATIVO

Giorno 22 marzo 2016 si è tenuto all’istituto agrario Cuppari un incontro informativo tra gli alunni del V anno e quattro partecipanti del progetto Green Jobs Young della classe 3 A liceo Scientifico Quasimodo. Durante l’incontro le dottoresse  hanno affrontato l’argomento dell’agricoltura sostenibile e delle opportunità lavorative. Inizialmente i ragazzi della terza, Michele e Francesco,hanno presentato il progetto, durante l’incontro la dottoressa Manuela, ha trattato molti argomenti come l’aumento della temperatura innalzata drasticamente a causa dell’enorme quantità di CO2 nell’aria causando l’innalzamento del livello del mare. Un altro argomento trattato è stato quello della necessità di ripensare a un nuovo modello economico basandolo sulla salvaguardia dell’ambiente passando da uno linea ad uno circolare. Questo nuovo sistema economico ci porta a massimizzare l’utilità del prodotto scartato. Un altro aspetto trattato è stato l’inversione di fini e scopi cioè l’attingere risorse non è più un fine ma è diventato uno scopo. L’ultimo argomento trattato è stato la necessità di passare da una progettazione lineare ad una circolare; secondo una statistica più del 28% delle industrie italiane ha adottato questo sistema.

Al termine dell’incontro gli studenti del V hanno avuto la possibilità di conoscere alcune possibilità lavorative che questo progetto supporta. 

giovedì 4 febbraio 2016

LAVORI AGRICOLTURA SOSTENIBILE

Agricoltore bio:  è il responsabile dell’intero processo di produzione con l’obiettivo di ottenere risultato economico

Agronomo: svolge attività gestionale e tecniche del settore agricolo. Può prestare assistenza tecnica di produzione vegetali e di allevamento

Apicoltore: è una figura particolare nella zootecnica in pratica alleva insetti per la produzione di un alimento per il consumo umano, come il miele.

Biologo ambientale:  si occupa di individuare e valutare le risorse biologiche nei sistemi ambientali  naturali.

Botanico: è esperto della biologia dei vegetali e in particolare dell’organizzazione  strutturale.

Chimico ambientale: si occupa dell’abilitazione dell’esercizio della professione di chimico.

Documentarista ambientale:  ritrae la tematica secondo la sua sensibilità di conoscenza.

Ecologo vegetale:  realizza censimenti floristici in ambienti naturali o antropizzati per l’allestimento di liste di controllo territoriali.

Educatore ambientale: promuove la partecipazione dei cittadini alla gestione sostenibile del territorio attraverso eventi pubblici.

Esperto della progettazione delle risorse agroforestali: si occupa della gestione  e del coordinamento  delle opere e degli interventi del settore  dai vivai forestali  alla tutela della biodiversità.

Corpo forestale dello stato: l Corpo forestale dello Stato è una forza di polizia ad ordinamento civile, specializzata nella tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, nella prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale e agroalimentare. 


Imprenditore agrituristico: L’imprenditore agrituristico è un agricoltore che converte parte della sua azienda all’ospitalità turistica, mantenendo sempre l’attività agricola prevalente su quella alberghiera

Manager delle risorse agroforestali pianifica e interviene per la gestione e la salvaguardia del settore naturalistico

Naturalista: persone che amatorialmente o professionalmente si occupano di soggetti collegabili alle scienze naturali senza aver alcun titolo di studio

Operatore faunista:  Si occupa di vari settori : censimento della  fauna e predisposizione degli ambienti in cui allevarla e della scelta dei cavi da impiantare


sabato 23 gennaio 2016

"Guida ai Green Jobs" recensione-

Per chi desidera un lavoro verde, segnaliamo il libro " Guida ai Green Jobs " di Tessa Gelisio e Marco Gisotti. Una valida e utile guida che descrive 125 lavori verdi. L'elenco è lunghissimo, e dimostra che la green economy interessa ogni settore produttivo generando nuovi posti di lavoro. La guida ai Green Jobs è la più completa per i lavori verdi in Italia. Ogni analisi è preceduta dall'intervista a un esperto. L'intento degli autori è quello di evidenziare il nuovo scenario della Green economy e di creare nuove opportunità di lavoro.

giovedì 21 gennaio 2016

Aziende

Un'azienda che lavora nel campo dell'agricoltura sostenibile è La Zappa e il lombrico. La loro missione è migliorare la salute dei loro clienti offrendo loro: prodotti biologici, a Km 0 ed economici, con la possibilità di riceverli anche a casa, degustazione dei prodotti provenienti dalla loro cucina, una fattoria didattica, dove le famiglie e le scuole imparano a conoscere come vengono fatti i loro prodotti, un luogo di socialità che mettono a disposizione di tutti, associazioni, istituzioni o semplici cittadini, all'interno del quale  ospitano mostre, cineforum e eventi dedicati a categorie svantaggiate.

Formazione

Per diventare un agricoltore bio non è necessaria una formazione specifica,ma si consiglia innanzitutto un diploma da perito agrario. Gli agricoltori di oggi sono diversi conoscono la terra, la composizione chimica. Sono imprenditori di loro stessi che investono nell'agricoltura biologica o biodinamica: Sono molti informatizzati hanno siti e-shop e numeri verdi. I corsi presenti sul web si rivolgono a persone già in possesso di un diploma in ambito agrario o di una laura di Scienza agrarie.